Psicoterapia ad orientamento analitico

La psicoterapia ad orientamento analitico ha come obiettivo la comprensione emotiva (più che razionale) dei meccanismi difensivi inconsci che portano alla persistenza di atteggiamenti o di condizionamenti disfunzionali per l’individuo. La elaborazione delle dinamiche emozionali ha come obiettivo e risultato atteso un cambiamento profondo della persona. La scelta di un trattamento di psicoterapia analitica parte spesso dalla esigenza di un cambiamento, dalla percezione di non vivere appieno le proprie potenzialità.

Parte anche dalla disponibilità ad un atteggiamento introspettivo e dalla scelta di un “lavoro“ sulla propria interiorità che non vuole delegare ad altri la responsabilità di ciò che si è o si è divenuti.

Può essere rappresentata come un viaggio od un percorso all’interno del sé, con fasi e tappe fisiologiche di evoluzione personale.

Il terapeuta mantiene un atteggiamento neutrale, favorendo la introspezione e la comprensione emozionale profonda delle dinamiche inconscie che causano i sintomi ed i fenomeni disfunzionali . Presuppone un numero di sedute maggiore rispetto alle terapie non analitiche , come la terapia cognitivo comportamentale e le tecniche di rilassamento. Richiede una prima fase di conoscenza reciproca paziente-terapeuta, utile ad individuare le aree problematiche, a mettere a fuoco i tratti psicologici in chiave psicodinamica , ad individuare gli obiettivi del trattamento.

Il tattamento può essere focalizzato a precise aree tematiche nella psicoterapia breve focalizzata. Indicata nel disagio psicologico ed esistenziale, nei disturbi d’ansia e depressivi , nelle situazioni in cui il soggetto individua una tendenza al ripresentarsi di situazioni fallimentari o di scacco che creano disagio, insoddisfazione o sofferenza .

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