Disturbi del sonno

Il più frequente disturbo del sonno, l’insonnia si riferisce una alterazione sia della quantità di sonno (perciò il dormire meno del necessario)  che della qualità del sonno ( perciò il dormire male o in maniera non riposante) . L’insonnia può essere occasionale o cronica . Quando il disturbo del sonno si cronicizza (tende a durare cioè per varie notti di seguito),  va affrontato essendo molto nocivo per la salute psichica e fisica.  Quando il naturale ciclo del sonno, è alterato  può risultare difficile restaurarlo, senza un intervento specifico. L’insonnia è più spesso un sintomo di altre patologie che una sindrome a se stante.

Possibili cause di  insonnia:

–         Disturbo d’ ansia generalizzato

–         Disturbo depressivo maggiore

–         Disturbo Bipolare in fase di ipomania ( stato di eccitamento)

–         Disturbi psicotici

–         Abuso di sostanze od alcolici

Nel disturbo depressivo l’insonnia è spesso centrale ( risveglio alle 3 di notte), e si accompagna ai sintomi della depressione. Nei disturbi di ansia si correla ad un sonno poco riposante o ad una difficoltà di addormentamento. Nello stato di eccitamento bipolare si correla all’aumento di energia ed alla iperattività tipica del disturbo. Tutti gli abusi ( alcol, sostanze e caffeina ) vanno evitati poichè possono provocare insonnia.  Un corretto stile di vita ed una buona gestione dello stress sono importanti: l’insonnia può essere il primo campanello d’allarme di una condizione di stress cronico latente. La valutazione medica deve inoltre  escludere  possibili cause  organiche del disturbo, come l’ipertiroidismo.

Quanti tipi di insonnia esistono?

Sotto il profilo sintomatico, è possibile distinguere tre tipi di insonnia

1.Insonnia “iniziale”. Il disturbo più frequente; si identifica con la difficoltà ad addormentarsi. L’insonne si agita nel letto, rigirandosi alla ricerca di      una posizione ottimale che concili il sonno, oppure si alza, accende la luce, gira per casa, beve qualcosa, si dedica alla lettura ed a ogni altro espediente che possa aiutarlo a dormire, ma senza successo, fino a quando non cade addormentato solo alle prime luci dell’alba.

2. Insonnia “intermittente  o lacunare”. In certi soggetti il sonno rimane leggero per tutta la notte, intervallato da frequenti e brevi risvegli, talvolta in seguito a incubi. In genere, i soggetti che presentano questo tipo di insonnia,    riferiscono al proprio medico di non poter chiudere occhio tutta la notte: in realtà, essi dormono solo male. Altre volte invece il soggetto si sveglia una o più volte durante la notte rimanendo sveglio per un periodo discretamente lungo, ma tali periodi di veglia sono intervallati da fasi di sonno normali.

3.Insonnia “terminale”:  il terzo ed ultimo tipo di insonnia, caratterizzata da un risveglio spontaneo precoce dei soggetti che ne sono affetti i quali non sono capaci di riaddormentarsi.

Quale stile di vita è utile mantenere per migliorare il sonno?

Alcuni rimedi tradizionali per l’insonnia includono delle semplici norme di “igiene del sonno” quali (da Wikipedia)

  • Mantenere un orario regolare del ciclo sonno-veglia: svegliarsi presto al mattino, evitando di  dormire durante il giorno ed andare a letto in un orario consono e  regolare, evitando attività stimolanti nelle ore serali.
  • Fare un forte esercizio  fisico per mezz’ora nel pomeriggio.
  • Mangiare molto a pranzo e   fare una cena leggera tre ore prima di addormentarsi.
  • Rilassarsi prima di andare  a dormire, per esempio con un bagno caldo.
  • Assicurarsi che l’ambiente  in cui si dorme sia idoneo al riposo. Alcune persone sono molto sensibili   alla luce, altre ai rumori. La camera da letto dovrebbe essere al buio e  silenziosa, e ben areata.
  • Non usare il letto per  altre attività oltre al sonno. Leggere, scrivere o guardare la televisione  o altre attività nel letto, diminuiscono l’associazione letto-sonno.
  • Evitare di guardare le  sveglie, eventualmente coprendone il display. Ciò evita calcoli mentali sulla quantità di sonno perduta sino a quel momento e sulla quantità di  sonno rimasta prima del suono della sveglia. Accettare che la quantità di  sonno può essere ottenuta solo dormendo e non mentre si aspetta di dormire  può essere benefico.

 Trattamenti

I farmaci ipnoinducenti (sonniferi) vanno utilizzati solo in modo estemporaneo, al bisogno e all’inizio del trattamento. Bisogna evitare il loro utilizzo in senso cronico. Un trattamento delle cause all’origine del problema è fondamentale per la sua  risoluzione. Il trattamento dell’Ansia, di eventuali Disturbi dell’Umore, di un Disturbo Bipolare o di condizioni di stress cronico ad esempio porteranno ad una normalizzazione del sonno in modo graduale. Tra i trattamenti farmacologici utilizzabili per i suddetti disturbi il medico potrà scegliere quelli che agiscono meglio sul sonno. Trattamenti psicoterapici come il Trainig Autogeno o la psicoterapia breve potrenno iniziare a risolvere le cause di stress e favorire la ripresa del ciclo sonno-veglia.

 

Dr Mario Franzini,

Psichiatra , Psicoterapeuta

Per informazioni o domande, utilizzi il modulo dei contatti.