Depressione

Indice:

Trattamento del Disturbo Depressivo e della  Depressione Maggiore

Cos’è la “depressione” 

A cura di Dr Mario Franzini, Psichiatra, Psicoterapeuta, Brescia

 

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Lo stato depressivo è una condizione psichica che interessa molte persone nel corso della loro esistenza. Bisogna tuttavia distinguere lo stato depressivo reattivo a problemi reali e contingenti ( eventi di perdita, difficoltà economiche, separazioni , delusioni affettive) dalla malattia depressiva.

La malattia depressiva insorge in modo più o meno rapido (1 settimana/ un mese ) e comporta una riduzione profonda e spesso immotivata delle capacità della persona di affrontare la quotidianità. La malattia depressiva, un tempo denominata depressione endogena, per distinguerla appunto dalla forma esogena reattiva,  è uno stato patologico, e , anche se scatenato da condizioni stressanti, assume un andamento e delle caratteristiche autonome.

Sintomi del Disturbo depressivo:

  • stanchezza fisica, che insorge spesso già al risveglio del mattino,
  • apatia  (svogliatezza), tendenza alla inattività,  mancanza di energia
  • pessimismo, (vedere nero, eccessivi pensieri di colpa, pensieri ossessivi, tendenza a rimuginare sul passato)
  • umore giù
  • idee autoadesive (con o senza desiderio di messa in atto)
  • mancanza di appetito e calo di peso
  • insonnia (risveglio nel cuore della notte)
  • ansia
  • disturbi fisici (coliti, cefalee, senso di peso sul capo)
  • difficoltà di concentrazione
  • rallentamento nei movimenti, mimica rallentata

Quando alcuni di questi sintomi si manifestano insieme possono denotare la presenza di un disturbo depressivo. Possono durare per mesi e, se non trattati,  possono aggravarsi fino a richiedere il ricovero ospedaliero.

Caratteristica è la tendenza degli episodi depressivi a manifestarsi durante i cambi di stagione (primavera e autunno). Anche stress psicologici acuti possono innescare la crisi depressiva , in particolare eventi di perdita (problemi economici, perdite affettive , lutti, separazioni).

Quando i sintomi entrano nella condizione patologica della depressione maggiore ed il soggetto prova disago nel condurre la propria quotidianità, sentendosi angosciato, scarico di energia, apatico serve un trattamento tempestivo di tipo farmacologico ed una diagnosi corretta dei disturbo con particolare riferimento alla distinzione tra episodio depressivo unipolare e bipolare. Anche i disturbi di personalità, come la personalità depressiva possono essere presenti anche in comorbidità.

 

Cosa fare se si è affetti da depressione?

Bisogna rivolgersi subito ad uno specialista, senza attendere l’aggravamento del disturbo. Molti sottovalutano per mesi la presenza di una depressione, fino al suo aggravarsi fino alla compromissione della capacità di affrontare la quotidianità. Bisogna sapere invece che il Disturbo Depressivo guarisce completamente con un buon trattamento.

 

Trattamento

Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antidepressivi. Essi sono di diverse categorie: SSRI, SNRI sono i più utilizzati oggi. Agiscono aumentando l’azione di serotonina (SSRI) o di serotonina e noradrenalina ( SNRI) a livello delle aree cerebrali coinvolte nella genesi dello stato depressivo (sistema mesolimbico). L’effetto farmacologico si manifesta in genere dopo 15 giorni di trattamento, proseguendo nei mesi successivi.

Non tutti i soggetti rispondono allo stesso farmaco, per cui è fondamentale il lavoro clinico ed anamnestico ( la ricostruzione della storia clinica e farmacologica e delle risposte a precedenti trattamenti ed ai dosaggi cui è avvenuta/non avvenuta la risposta). Ove il disturbi depressivo mostri resistenza o non completa risposta al trattamento è importante individuare terapie più efficaci fino alla remissione (cioè guarigione completa) dell’episodio depressivo. E’ la remissione il target clinico cui bisogna tendere. Ciò è spesso trascurato dai medici e a volte crea rassegnazione nei pazienti,  con la conseguenza del rischio di cronicizzazione dei disturbo.

Le terapie sono in genere ben tollerate, non causano sedazione , non impediscono di svolgere una normale vita lavorativa e di relazione e non creano dipendenza. E’ diffuso uno stigma culturale verso i trattamenti psicofarmacologici, retaggio di vecchi trattamenti neurolettici o della psichiatria manicomiale che nulla ha a che fare con le moderne terapie!

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F.A.Q. 

1) Quali sintomi sono caratteristici della depressione ?

Alcuni sintomi devono essere presi in grande considerazione: sintomi fisici come la stanchezza immotivata, cronica, presente al risveglio; la mancanza di appetito; la svogliatezza e la perdita di interesse per ciò che di solito dava piacere; la sonnolenza diurna; i disturbi del sonno , con risveglio nel cuore della notte; i pensieri pessimisti ( fino a pensieri di suicidio); i sensi di colpa. Caratteristica è la presenza di irritabilità : scatta per poco, non gli si può dire nulla che si altera. Ma anche la tendenza ad eccessivo appetito, o la presenza di ansia immotivata e generalizzata.

2) Quali caratteristiche ha la depressione come disturbo psicologico?

Esiste tuttavia una tendenza psicologica al pessimismo, alla bassa stima di sé stessi che può comportare una cronica sofferenza ed insoddisfazione della propria vita. Questa tendenza ( tratto psicologico) si manifesta solitamente già in età adolescenziale, ma può svilupparsi anche in seguito in conseguenza di eventi della vita. In questo caso l’aiuto psicologico, può essere fondamentale e costituire il trattamento principale.

3) Quanti soffrono di depressione ?

La prevalenza del disturbo depressivo maggiore in età adulta è del 10-25% nelle donne e del 5-12% negli uomini, oltre ad un 6% di distimia ( depressione nevrotica, cronica) , secondo il DSM IV.

4) Quanto tempo trascorre in situazione di disagio chi soffre depressione prima di ricevere una diagnosi ed una cura corretta?

Spesso molto tempo , perché è difficile sia per i parenti che per i medici di medicina generale fare diagnosi. Si tende ad attribuire il problema a “stress”, a mancanza di vitamine, o , peggio ancora a mancanza di volontà di reagire.

5) I farmaci sono utili ?

Un corretto trattamento farmacologico è risolutivo nel 70% dei casi. I farmaci evitano un aggravamento ulteriore del quadro clinico , vanno dati all’inizio del disturbo. Quando non c’è sufficiente risposta ad un farmaco questa si ottiene con altri farmaci specifici. La competenza dello Psichiatra è importante.

6) Quali farmaci si usano?

Si usano gli SSRI ( farmaci serotoninergici ) o altre categorie ( SNRI ) che correggono la carenza alcuni neuro mediatori ( serotonina e noradenalina) a livello di alcune aree del Sistema Nervoso Centrale, che sono implicate nella insorgenza della depressione. Questi farmaci sono importanti perché :

a. curano il disturbo depressivo

b. evitano che ricada e che si ripresenti.

Non sono invece indicatia la assunzione a lungo termine dei farmaci ansiolitici, o dei sonniferi, che non curano la depressione, ma agiscono in senso palliativo sull’ansia o sull’insonnia.

7) I farmaci provocano dipendenza ?

No, non provocano dipendenza né assuefazione. Possono avere effetti collaterali e controindicazioni , ed è lavoro dello specialista stabilire la cura più adeguata. Tuttavia quando questa viene individuata non dà problemi , permette di guidare, di lavorare normalmente. Anche le capacità cognitive ( il difetto di concentrazione) che erano compromesse dallo stato depressivo migliorano.

8) Per quanto tempo bisogna curarsi ?

La risposta al trattamento antidepressivo inizia in genere da 2 a 4 settimane dopo l’inizio della assunzione regolare. Una volta risolto completamente il disturbo depressivo è necessario continuare una terapia di mantenimento per 3-6 mesi. Tuttavia la decisione di sospendere o scalare il trattamento è molto delicata e va fatta insieme allo specialista, dopo avere valutato una serie di variabili individuali, in particolare valutando il rischio di ricaduta.

9) La depressione è un problema psicologico o una malattia ?

Quando il disturbo depressivo oltrepassa una soglia di gravità, o coinvolge un certo numero di sintomi caratteristici viene definito” maggiore” ed è patologico. Come tale va curato. La Malattia Depressiva può iniziare senza motivo. In famiglia possono essere presenti parenti di primo grado che soffrono o hanno sofferto di tale disturbo. Ha inoltre una presentazione a “crisi” , che si presentano ad esempio con i cambi di stagione. Anche lo stress acuto o prolungato può innescare un disturbo depressivo

10) La psicoterapia serve durante uno stato depressivo ?

Può essere utile una psicoterapia si sostegno ( ad esempio ad indirizzo cognitivo comportamentale) . Tuttavia il medico quando agisce in ottica integrata valuta sempre gli aspetti psicologici disfunzionali, attraverso una valutazione completa. L’approccio integrato aumenta inoltre la fiducia nel medico e l’alleanza terapeutica,cosa fondamentale per proseguire nel trattamento. Insomma l’intervento sul disagio psichico è SEMPRE integrato e deve tenere conto sempre del rapporto medico-paziente .

11) Quante forme di depressione esistono?

Almeno due forme sono da distinguere: la Depressione Unipolare e Bipolare. Significa che la diagnosi ed il trattamento cambiano se il paziente ha sofferto solo di Disturbo Depressivo, o se ha presentato in passato anche disturbi di instabilità dell’umore, stati di eccitamento o subeccitamento ( stati di tipo ipomanico o misto ) con caratteristiche opposte alla depressione. Esse configurano un Disturbo Bipolare , che può sviluppare depressioni gravi e croniche ed essere resistente ai trattamenti comuni con antidepressivi. La abilità del terapeuta alla corretta diagnosi è fondamentale per ottenere i risultati attesi. Una terza forma è la depressione cronica distimica, una quarta è la depressione reattiva da stress ( Disturbo dell’adattamento con umore deflesso)

12) Come si svolge un colloquio di diagnosi ed inquadramento con lo psichiatra?

Il primo colloquio è dedicato all’ascolto di tutto ciò che il paziente riporta come problema. Il medico cerca di comprendere in quale situazione esistenziale del soggetto si è manifestata la crisi. Si valutano :

a. problemi psicologici precedenti all’insorgere dei sintomi ( fattori stressanti);

b. eventi negativi che possono avere scatenato il disturbo;

c. la attenta valutazione diagnostica dei sintomi presenti , della loro gravità per definire la diagnosi ed il trattamento adeguati

d. la storia clinica ( presenza di precedenti episodi depressivi presenza di un disturbo bipolare , od altro )

e. la storia farmacologica

f. le condizioni somatiche generali, gli esami ematochimici , eventuali altre patologie presenti

g. le potenzialità psicologiche ad affrontare il disturbo e le strategie necessarie per migliorare la stima di sè

 

 

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A cura di: Dr Mario Franzini,

Psichiatra, Psicoterapeuta in Brescia