Approccio integrato

La Psichiatria e la Psicoterapia hanno origini e culture diverse.

In passato la posizione organicistica e biochimica o genetica e quella psicologica hanno rappresentato modalità opposte di comprendere il disagio psichico.

Ciò ha creato confusione per gli utenti e per i non addetti ai lavori su quale trattamento fosse indicato: medico o psicologico ?

Oltre a ciò la psichiatria ha subito una stigmatizzazione, retaggio delle esperienze manicomiali, che hanno creato la convinzione che gli psicofarmaci fossero nocivi, che sedassero le persone o ne alterassero la personalità.

L’approccio integrato invece va oltre tali dicotomie, sia includendo nella propria valutazione ogni aspetto clinico e psicologico, sia ponendo la relazione medico-paziente al centro dell’intervento svolto. Nell’approccio integrato l’ascolto della persona, la comprensione dei fattori psicologici correlati, l’analisi dei fattori stressanti, della struttura della personalità vanno di pari passo con la diagnosi medica.

Ogni intervento medico è anche psicologico perché l’atto medico si compie all’interno della relazione con il paziente.

Integrazione vuole dire anche lavoro in equipe quando necessario: ad esempio valutazione delle dinamiche familiari, utilizzo di specifiche tecniche psicoterapiche o di interventi psicoeducativi per completare il trattamento farmacologico in casi complessi.

La medicina psicosomatica è un esempio eclatante di integrazione: la comprensione degli elementi psicologici che costituiscono fattori causali di condizioni mediche organiche, l’allargamento del punto di vista allo psichico impone una integrazione tra diverse discipline e richiede una collaborazione tra diversi specialisti.